giovedì 12 novembre 2009

DADA E SURREALISMO RISCOPERTI AL COMPLESSO DEL VITTORIANO DI ROMA

Il complesso del Vittoriano a Roma ospita dal 9 ottobre al 7 febbraio 2010, le più importanti opere di due movimenti che sconvolsero il panorama artistico, e non solo, del secolo scorso: Dada e Surrealismo. Una mostra imponente e completa, oltre 200 artisti e 500 opere che scorrono davanti ai nostri occhi in maniera ininterrotta e volutamente un po’ caotica, così da ricreare quella atmosfera eversiva e disordinata che dominava le esposizioni del passato degli artisti protagonisti di queste correnti così influenti e determinanti per la nostra cultura.
La mostra è curata dallo storico dell’arte, poeta e filosofo Arturo Schwarz, che in un filmato proiettato nella prima sala della mostra, ci spiega i motivi di questa esposizione e ci introduce ai due movimenti e al loro rapporto. Dada e Surrealismo, entrambe non solo correnti artistiche ma vere e proprie filosofie di vita, legate però da un rapporto contrastante: i Dadaisti partivano dalla tabula rasa per negare in modo radicale tutti i valori, non avevano alcuna ambizione di carattere etico o estetico, i Surrealisti, invece, facevano dell’impegno, non solo etico e politico il loro punto di forza. Furono quindi gli unici due movimenti a non limitarsi ad una rivoluzione visiva, ma a sostenere una rivoluzione culturale, abolendo la contrapposizione tra teoria e pratica.
I due piani dedicati all’esposizione sono traboccanti di opere: olii, sculture, readymade, assemblaggi, collage, disegni automatici, si parte dai precursori come Chagall, Kandiskij, Klee e si prosegue seguendo lo sviluppo dei movimenti con artisti come Picabia, Crotti e Wood, passando per un’intera parete dedicata a tutte le pubblicazioni Dada e Surrealiste. Si continua con le mostre degli anni venti con protagonisti come Picasso e Mirò e si termina con l’ultima mostra curata da nel 1965 a Parigi da André Breton, principale teorico del Surrealismo. Molti filmati e didascalie minuziose accompagnano i visitatori che difficilmente rimarranno delusi da questa esauriente rassegna.
Un’occasione imperdibile, quindi, per ammirare dal vivo opere universali come l’Orinatoio, la Gioconda con i Baffi e la Ruota di Bicicletta di Marcel Duchamp o l’Object Indestructible (il metronomo con l’occhio) e la Bocca di Man Ray ma anche per riscoprire (così come indica il sottotitolo della mostra) i due movimenti, attraverso artisti meno noti ma fondamentali per la loro nascita e il loro sviluppo storico.

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